Assertività e Balbuzie: i 5 passi per imparare a farsi rispettare

Quando la balbuzie condiziona anche il modo di relazionarsi è utile lavorare sull’assertività. Una mini-guida per iniziare a liberarsi da passività e aggressività. 

Riuscire a esprimere in maniera chiara ed efficace le proprie opinioni, farsi rispettare, riuscire a rifiutare proposte irragionevoli, essere costuttivi pur non essendo d’accordo con gli altri: sono abilità che non tutti hanno. Non è poi così scontato, sopratutto quando c’è di mezzo la balbuzie. Spesso, infatti, chi balbetta rinuncia ai propri diritti e cede ad un comportamento passivo o magari si arrabbia perché sopraffatto dalla frustrazione di non riuscire ad affermare se stesso.

Anche la ricerca scientifica ha indagato sul rapporto tra assertività e balbuzie. Può essere utile lavorare sull’assertività per diminuire la balbuzie? Uno studio statunitense (P J Schloss, C A Espin, et al., 1987) ha dimostrato che è proprio così, può essere certamente utile! Nel corso della ricerca, infatti, le persone iniziarono a balbettare meno proprio dopo aver seguito un training per rafforzare l’assertività. Cerchiamo dunque di affrontare il tema, così da dare qualche utile spunto con questa miniguida sull’assertività che ho provato a realizzare per i lettori del blog.

Marco, un mio paziente di 16 anni, si trovava molto spesso in situazioni scomode in quanto non sapeva negare il proprio scooter agli amici che ne disponevano liberamente a tutte le ore, trovandosi così poi a doversi giustificare con il padre che lo aveva scoperto.

Flavio, un altro paziente di 50 anni, nell’ambiente lavorativo si trovava invece a fronteggiare un collega che amava sottolineare le sue défaillance, facendogli sentire un doloroso senso di inferiorità e frustrazione per la sua incapacità ad arginarlo.

Ma che cosa è l’assertività? Sicuramente non vuol dire ottenere sempre ciò che si vuole o studiare le debolezze degli altri per averla vinta. Non diventerai “l’uomo che non deve chiedere mai” dopo aver approfondito il tema in questo articolo, non succederà semplicemente perché non è questa l’assertività. Si tratta piuttosto di riuscire ad esprimere il proprio parere, saper accettare un complimento senza sminuirlo, essere capaci di dire di “no”, saper esprimere disaccordo con l’opinione degli altri. Ma come fare a lavorare su se stessi in modo pratico? Nell’articolo proverò a guidarti nella scoperta del tuo stile di relazione nel caso in cui balbetti, con consigli pratici per accrescere la tua assertività passo dopo passo.

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SCOPRI COME TI RELAZIONI

La prima cosa che devi fare è scoprire qual è il tuo stile, il copione che metti più spesso in atto nelle relazioni. Prova a capire se il tuo modo di fare è più “passivo” o più “aggressivo”, sarà già questo il primo passo per sapere in che direzione devi muoverti per diventare assertivo.

Prova a farci caso. Come ti comporti nelle relazioni?

Chi ha uno stile passivo tende a evitare il conflitto ritrovandosi poi a dover subire gli altri. L’identikit è quello della persona con una bassa autostima che subisce il senso di frustrazione perché si trova a dover accettare il risultato delle sue mancate azioni. Rinunci ad esempio a controbattere in una discussione in cui hai magari ragione per paura di balbettare oppure per paura di perdere la stima degli altri che quindi potrebbero colpirti prendendosi gioco di te per la tua balbuzie.

Altri invece hanno piuttosto uno stile aggressivo. Tendono in questo caso a mettersi sulla difensiva a priori mostrando il lato peggiore di sé. In questo modo si finisce poi per sentire la sensazione di non essere accettato dagli altri.

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DIVENTA CONSAPEVOLE DELLE TUE CONVINZIONI

Devi sapere che se ti mancano le capacità assertive non è solo una questione di quello che fai, ma in primis è una questione di convinzioni, ciò che pensi guida infatti il tuo comportamento irrimediabilmente.

Una persona che agisce passivamente, lo fa perché intimamente pensa che, a qualunque prezzo, bisogna andare d’accordo con tutti, che bisogna mostrare sempre un lato mite per essere accettati dagli altri, che non avere la stima degli altri sia qualcosa di intollerabile e che dunque le proprie opinioni non sono poi così importanti. Oltretutto, questo comportamento del “pacifista a caro prezzo”, è rinforzato dal fatto che presenta un grosso vantaggio, ma solo nel breve termine, che consiste nella diminuzione dell’ansia che potrebbe esserci nell’esprimere la propria opinione, con tutto quello che la balbuzie potrebbe comportare.

Può capitare che la passività a volte ceda il passo all’aggressività oppure che l’aggressività sia lo stile relazionale prevalente, come detto già sopra. E’ come se la persona non sapesse regolare il proprio comportamento pensando che, l’alternativa alla passività, sia solamente l’attacco, attaccare gli altri per proteggere se stessi, come chi si sente sempre minacciato. Il pensiero è del tipo: “se non faccio così gli altri se ne approfitteranno di sicuro“, “gli altri stanno sicuramente pensando che io sia uno stupido visto che ho balbettato quindi mi sento offeso e reagisco così!“. Anche in questo caso, in una prima fase sembra un comportamento che premia in quanto l’ansia diminuisce perché ti dà la sensazione di avere la meglio sulla relazione, salvo poi riservarti successivamente, uno stress dovuto al senso di colpa e al sentirsi incapaci di instaurare relazioni sane con gli altri.

Adesso che sai riconoscere nel tuo comportamento, la passività o l’aggressività e sai anche quali convinzioni intime ci sono dietro a quei comportamenti, ti invito a farci caso nel tuo quotidiano. Dunque quando succederà, da adesso in poi, potrai dire a te stesso una frase per fotografare quel momento (del tipo “ecco la mia passività” o “ecco la mia aggressività”), ti servirà per accorgerti ogni volta che stai deragliando dal binario dell’assertività!

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FATTI GUIDARE DAI TUOI DIRITTI

Adesso sei pronto a passare allo step successivo che consiste nel conoscere i permessi che puoi concederti. In che senso? Nel senso che se vuoi veramente cambiare il tuo stile e abbracciare l’assertività devi sapere che cosa è un tuo diritto e cosa no, quando dunque vale la pena insistere per affermare ciò che pensi e quando invece stai esagerando o stai prevaricando.

Stiamo parlando dunque della nostra bussola nelle relazioni, quei diritti che devi tenere a mente per avere una relazione che va nella direzione che hai scelto. Ecco alcuni dei principali permessi che non devi mai negare a te stesso:

Mi permetto di commettere qualche errore quando parlo. E’ sempre un mio diritto dire ciò che penso!”.

Mi permetto di non essere perfetto in quello che faccio. E’ un mio diritto essere naturale”.

Mi permetto di essere me stesso, con pregi e difetti. E’ un mio diritto non farmi condizionare dalle aspettative degli altri”.

Mi permetto di pensarla in modo diverso dagli altri e dirlo. E’ un mio diritto dare voce ai miei pensieri”.

Mi permetto di cambiare opinione. E’ un mio diritto avere un pensiero flessibile”.

Mi permetto di dire di “No” alle richieste che non condivido. E’ un mio diritto farmi rispettare senza sentirmi in colpa”

Mi permetto di provare determinati stati d’animo e manifestarli in modo assertivo. E’ un mio diritto dare spazio alle mie emozioni”.

Da oggi quindi queste frasi saranno il tuo personale antidoto al veleno della critica degli altri. Imparali e ripetili come un mantra magari trovandone uno che sia adatto a te in modo particolare, così che diventi il tuo nuovo paio di occhiali attraverso cui guardare la realtà a partire dai prossimi giorni.

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INIZIA A PENSARE DA PERSONA ASSERTIVA

Ci siamo quasi. Sappiamo adesso molto sull’essere assertivi e mi auguro tu abbia messo in pratica quanto detto nei punti precedenti perché solo la pratica può veramente farti cambiare. Se stai cambiando, sta cambiando il tuo modo di comportarti e il tuo modo di pensare. A proposito del modo di pensare, una persona assertiva pensa così:

“Tu hai il diritto di dire la tua, io non ti interrompo e non mi sento in dovere di essere d’accordo con te. Anche io ho il diritto di dire la mia e non pretendo che tu sia d’accordo con me per forza”

“Dopo che ci confronteremo cercheremo un punto d’incontro tra le nostre posizioni e non sempre questo sarà a metà, non posso avere questa pretesa!”

“Anche quando io riuscirò a essere assertivo non potrò avere la garanzia che il mio interlocutore mi dia una risposta gradita”.

A questo punto starai pensando che un conto è la teoria, un altro è la pratica. E’ vero, ma adesso proveremo a fare degli esempi pratici così da capire come agisce e cosa dice una persona assertiva.

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DISINNESCARE LE CRITICHE IN PRATICA

Ti avevo promesso qualcosa di pratico quindi andiamo al sodo, come disinnescare le critiche di una persona che ci parla con aggressività? Magari starai pensando che in quel caso non riesci proprio a rispondere o che al contrario perdi il senno e scateni una rabbia incontenibile, invece no, adesso c’è una alternativa: l’assertività.

  • Non farlo sentire sotto accusa: smetti di rispondere a chi inveisce contro di te iniziando con “tu….” prova piuttosto ad usare la prima persona cioè “io”, in questo modo il tuo interlocutore non si sentirà sotto accusa;
  • Non lo interrompere. E’ inutile!: farlo sfogare è la cosa migliore perché le interruzioni in questi casi non funzionano, potresti anche dire la cosa più giusta del mondo ma il risultato sarebbe sempre uguale;
  • Spiazzalo con una mossa controintuitiva: mentre mantieni lo sguardo su di lui ti prendi una pausa prima di rispondere. Lo hai lasciato sfogare e ti sei preso pure una pausa, questo è un tempo spesso sufficiente a farti sbollire l’impulso a rispondere di getto facendoti assalire dall’aggressività. Oltretutto l’altra persona non si aspetta la tua calma e questo spesso lo spiazza portandolo a riflettere sul suo comportamento spropositato rispetto al tuo.

Più in generale nelle “discussioni difficili” puoi:

  • Iniziare mostrando comprensione (non vuol dire che condividi) per il suo punto di vista, magari riassumendolo;
  • Spiegare il tuo punto di vista senza accusare nessuno;
  • Fare una proposta;
  • Chiedere se è accettabile per lui.

In questo schema puoi eventualmente modificare la proposta, nel caso in cui non andasse a buon fine la prima volta.

Se invece si tratta di una vecchia critica che ti avvelena ancora oggi, un modo per disinnescarla è quello di utilizzare la scrittura espressiva che consiste nel prendere carta e penna e scrivere una lettera a quella persona in cui per la prima volta affronti la questione. Non devi scrivere bene, la punteggiatura e la forma non sono importanti in questo esercizio (non dovrai spedire la lettera), la cosa che conta è che dai libero sfogo ai tuoi pensieri. E’ un esercizio potente che va fatto più volte e ogni volta ti farà sentire sempre più libero dalla critica. L’esercizio è complesso e mi sono solo limitato ad accennarlo, magari sarà argomento di un futuro articolo.

CONCLUSIONE

Imparare l’assertività è un modo per lavorare su se stessi, sulla propria autostima e sul proprio modo di relazionarsi con gli altri. Da soli non si balbetta solitamente, si balbetta piuttosto con gli altri.  Imparare dunque a stare bene con gli altri consente di liberarsi da quel senso di inferiorità e quella rabbia scomposta che spesso sono parte del circolo vizioso che alimenta la balbuzie.

Di sicuro non è un cambiamento che si deve pretendere da se stessi nel breve termine, perché non si tratta di una cosa spontanea se il proprio pilota automatico conduce al comportamento passivo o aggressivo.  Nel breve termine però si può iniziare a rischiare di fare qualcosa di diverso dal solito, le indicazioni nell’articolo ci sono tutte; nel lungo periodo il vantaggio sarà enorme, in termini di “comodità nella relazione”, sarai ad esempio a tuo agio anche davanti al più aggressivo degli interlocutori.

Come la resilienza di cui abbiamo già parlato, è anche questa una risorsa utile a tutti. Non ti resta che lavorarci, sarà un altro modo per contribuire a diminuire la tua balbuzie, se già conosci una tecnica con degli strumenti validi.

FONTI BIBLIOGRAFICHE:

1. Schloss PJ, Espin CA, Smith MA, Suffolk DR. Developing assertiveness during employment interviews with young adults who stutter. J Speech Hear Disord. 1987 Feb;52(1):30-6. doi: 10.1044/jshd.5201.30. PMID: 3807342.

2. Michele Giannantonio, Mi vado bene? – Autostima e Assertività, Erickson Ed., 2017;

3. Francesco Muzzarelli, Assertività – come comunicare con efficacia nelle situazioni difficili, Goodmood Ed., 2012;

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